NIZZA. 15 LUG. Strage a Nizza. Tanti bambini fra le 84 vittime. Ecco chi era il terrorista ucciso ieri sera dalla polizia: islamico, immigrato, nordafricano, conosciuto dalla Gendarmerie per piccoli reati. Preso e rilasciato, sia pure in libertà vigilata.
Uno come tanti. Arrivano, vengono accolti, si stabilizzano e continuano a delinquere in un quartiere di una città francese o nei caruggi di Genova. E’ uguale. Per quelli di loro, che non rigano dritto, l’integrazione è impossibile.
Mohamed Lahouaiej Bouhlel aveva trentuno anni, era nato a Sousse (non lontano da Monastir) ma si era trasferito a Nizza, dove aveva ottenuto la residenza. Viveva in un alloggio di boulevard Henri Sappia. Faceva l’autista per una società di consegne.
La polizia stamane lo ha identificato con certezza grazie alle impronte digitali. Secondo le prime indiscrezioni, l’immigrato era sposato ed aveva tre figli, ma stava divorziando e pertanto aveva problemi economici. Possedeva una pistola.
Conosciuto dalla Gendarmerie per reati di violenza minore (in particolare un violento alterco avvenuto nei mesi scorsi con dei francesi) ma anche per furto, rissa e maltrattamenti in famiglia, era in libertà vigilata dal 27 gennaio scorso per atti di violenza e uso di armi.
Alle spalle, il terrorista islamico aveva quindi una storia di piccoli e medi reati. Come tanti altri malviventi, mai espulsi.
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